Rome against the new CAP, "60 years of policies thrown away"
Francesco Lollobrigida, Italian agriculture minister, attacks the EU: "Food sovereignty will be impossible"
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Lo avevano annunciato già prima che la proposta fosse presentata e lo hanno ribadito mettendo in luce analisi e cifre. A Bruxelles è sempre più ampio il fronte di Paesi contrari ai piani della Commissione europea di accorpare i fondi Pac agli altri programmi nel prossimo bilancio Ue a lungo termine (2028-2034). Indispettiti, in particolare, dai tagli annunciati da Palazzo Berlaymont al tesoretto agricolo che oggi vale un terzo del bilancio - passando dagli attuali 386 miliardi di euro a 302 - e alla sua richiesta di finanziare a livello nazionale questo divario. L'affondo più duro è arrivato dall'Italia: "Al momento la proposta" sulla futura Pac è condivisa "solo dalla Commissione europea", ha tagliato corto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida all'Agrifish, evidenziando davanti agli omologhi che seguendo questa strada si "stanno buttando al mare 60 anni di politica agricola comune", rendendo impossibile "tutelare la sovranità alimentare dell'Ue".
La voce di Roma non è isolata. Dalla Francia alla Germania passando per l'Austria e la Spagna: diverse le capitali ad aver sollevato le medesime preoccupazioni per una politica considerata "insostituibile". "Si tratta di una politica europea e come tale va finanziata dall'Ue", ha osservato lo spagnolo Luis Planas. Risorse insufficienti e rischio d'incrinare la natura comune della politica agricola sono i timori ricorrenti che, da Vienna a Parigi, fanno il giro delle capitali. "Le cifre non sono coerenti con l'impegno a tutelare la politica agricola", ha attaccato anche la ministra francese, Annie Genevard. In Italia, tuttavia, le parole di Lollobrigida incassano la replica del capodelegazione Pd al Pe, Nicola Zingaretti che, dicendosi stupito, ha sottolineato: "Piccolo particolare: sono al governo e hanno indicato il commissario.
Le ipotesi a questo punto sono due, o sono complici o non contano niente". Poco più di 300 i miliardi assicurati dalla Commissione Ue al settore agricolo nei prossimi sette anni, tra sussidi al reddito (296 miliardi) e gestione delle crisi (6,3 miliardi). All'Italia spetterà una dotazione minima di 31 miliardi per i sette anni, a cui il Paese - come gli altri 26 - avrà modo di aggiungere ulteriori risorse a livello nazionale. Al momento però l'idea di dover contribuire al bilancio agricolo trova resistenze in tutte le capitali. E i ministri dei Ventisette hanno denunciato fondi insufficienti anche sul fronte della pesca, a cui Bruxelles ha riservato 2 miliardi di euro a fronte degli attuali 6,1. Un taglio che, secondo Lollobrigida, va contro le certezze finanziarie di cui "hanno bisogno le marinerie" a dodici stelle. Bruxelles dal canto suo fa scudo sulla sua proposta, su cui a luglio però non sono mancate frizioni anche all'interno dello stesso collegio di commissari.
E' tra le riforme più "favorevoli al settore agricolo", si è difeso il commissario Ue all'agricoltura, Christophe Hansen, ricordando che i negoziati sul bilancio sono appena cominciati e che si tratta di "una maratona, non uno sprint" con il risultato finale che potrà conoscere modifiche dopo il confronto tra governi e Parlamento Ue.